Nocera Terinese, comune limitrofo a Falerna, ha origini antichissime tanto che vi furono ritrovamenti di artefatti risalenti all'era preistorica. Ancora incerta la storia riguardo la seconda parte del nome della città, appunto Terinese, in quanto si ritiene che furono gli abitanti della vicina Terina (nei pressi dell'attuale Sant'Eufemia del Golfo, Lamezia Terme) a fondare il centro. Diversi studiosi invece ritengono che Terina sorgesse proprio a Nocera, nella Piana delle Tirene.
Analogamente ad altri centri calabresi, Nocera subì le dominazioni di vari popoli; tra quelli che hanno lasciato tracce importanti ricordiamo quella bizantina, quella normanna (con la costruzione del castello successivamente trasformato in monastero) e quella aragonese. Grazie a questi ultimi, Nocera si dota di numerose chiese importanti a livello architettonico e artistico e migliorano anche le condizioni residenziali.
Durante dei lavori di ristrutturazione della Chiesa intitolata a Santa Maria della Pietà, furono ritrovati segni evidenti di un passato pagano, tracce che la struttura precedentemente era un tempio intitolato a Bacco, divinità dell'Antica Roma.
Tra le tante particolarità della cittadina, vi è quella dei Vattienti, rito che prende luogo nel periodo di Pasqua, principalmente Sabato Santo. Un rito unico in Calabria, ad esclusione di quello di Verbicaro (in provincia di Cosenza) e sicuramente in Italia, in cui uomini si autoflaggellano per espiare un peccato proprio o di altri, accompagnati dall'Ecce Homo che ne rappresenta la vicinanza spirituale.